Analisi Macro (parte seconda)

Questa volta provo a scrivere per primo il consueto appello: se vi piacerà questo post condividetelo e retwittatelo ai vostri amici… La scorsa settimana ho spiegato con il post Analisi Quantitativa e Analisi Macro qual’è il punto di vista di chi utilizza l’analisi quantitativa, ovvero assumere che i mercati incorporano nel prezzo tutte le informazioni e anche tutte le aspettative del mercato e quindi si possono adottare tecniche di trend following per guadagnare senza farsi troppe domande. Un’altro aspetto importante di chi studia la finanza quantitativa è che preferisce investire il proprio tempo nel capire le dinamiche dei mercati finanziari e come poterle sfruttare invece di perdere tempo a leggere bilanci e situazioni economico-patrimoniali delle aziende che per definizione sono passati e spesso forvianti. Non voglio dire che è sbagliato leggere i bilanci delle aziende, anzi, quello che voglio dire è che posso studiare a fondo un’azienda fino a conoscerne i più

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Controllo di rischio dinamico

Ormai le automobili sono piene di congegni elettronici che puntano ad aumentare la sicurezza nella guida, dal controllo di frenata (ABS), introdotto ormai più di venti anni fa, oggi ci sono una serie di sistemi per la frenata automatica, per la stabilità in curva, per evitare il ribaltamento ecc… Tutti sistemi creati per aiutare il conducente a preservare la propria incolumità e anche la propria vettura. Ma perché negli investimenti invece nessuno utilizza strumenti di controllo del rischio dinamici (ovvero che variano nel tempo in base alle condizioni dei mercati) che possano preservare il patrimonio degli investitori stessi e anche la loro salute (come conseguenza naturale dei mal di pancia generato dagli errori e dalle perdite di valore del portafoglio)? I mercati finanziari portano spesso emotivamente gli investitori a fare scelte che poi si rivelano sbagliate, da tempo noi sosteniamo che sia necessario dotarsi di strumenti quantitativi per ridurre la

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Cosa sono i Robo-Advisors?

Mercoledì 28 novembre 2015 ASCOSIM organizzò una conferenza sui Robo-Advisor che mi ha visto partecipare in qualità di relatore alla tavola rotonda finale. Cercherò di dare una definizione di Robo-Advisor per quanto anche all’interno della sala non c’era una vera uniformità di vedute sulla stessa:  Robo-Advisor è un servizio di consulenza che prevede l’automatizzazione dei processi del servizio di consulenza finanziaria, che vanno dal marketing e l’acquisizione del cliente, alla valutazione di adeguatezza, per finire con i portafogli modello che vengono proposti al cliente. Con sorpresa, (ma poi nemmeno tanta) si evidenziò che i cosiddetti Millennials (ovvero coloro che sono nati dopo il 1990) rappresentano per ora solo il 3% del mercato di coloro che scelgono formule più o meno automatiche di erogazione dei servizi di investimento. E’ vero che questi millennials avranno bisogno di gestire i soldi tra 10 anni e non adesso, come è vero che questa fascia

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L’importanza della cultura finanziaria

Ho partecipato al convegno di Consultique del 17 e 18 settembre 2015 sul Lago di Garda; al di là dei doverosi complimenti a Cesare Armellini e i suoi ragazzi per la splendida organizzazione e l’evento sempre con maggiori contenuti ho assistito a dei dibattiti che non condivido e quindi ho deciso di dedicare un post del mio blog per far sapere cosa ne penso, giusto per non far credere che le posizioni espresse siano condivise da chi ascolta, non potendo replicare. Toffanelli, segretario di Assoreti, l’associazione delle reti dei promotori finanziari affermò che lui non crede sia utile portare la cultura finanziaria a scuola perché la cultura si fa sul campo e non nella teoria. Io con un pizzico di durezza e malizia replico che chi vuole tenere il popolo ignorante ha altri interessi a far si che rimanga tale… Non a caso Alberto Foà (in occasione della tavola rotonda

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Quale Robo Advisors vincerà la competizione?

Articolo di qualche anno dai contenuti interessanti e attuali Mercoledì 21 settembre 2016 a Milano ho avuto il piacere di partecipare alla seconda edizione della conferenza sui Robo Advisors organizzata dall’amico e collega Massimo Scolari, presidente di ASCOSIM (per chi volesse avere informazioni sulla associazione: www.ascosim.it e il mio parere dato in tempi non sospetti al post Tributo ad Ascosim). Per chi non conosce la definizione di Robo Advisors, essi sono dei servizi di investimento forniti a clienti e potenziali tali mediante supporti informatici moderni e senza l’ausilio di un consulente finanziario in carne ed ossa. In pratica se andate su un sito di Robo Advisor, potete ricevere informazioni ed indicazioni su come investire i propri risparmi a vari livelli, ovvero ricevendo semplici suggerimenti che poi dovete avere l’accortezza di applicare personalmente, oppure destinando tutta o una parte della vostra ricchezza a tali soggetti che essendo intermediari finanziari, o appoggiandosi ad intermediari

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Prevenire le bolle finanziarie

Nel recente passato ho assistito a una conferenza finanziaria Global Derivates e una presentazione mi ha colpito più di altre. Il suo titolo era: Diagnostic and Forecasting of Future Bubbles, Crashes, and Crises (Diagnostica e previsione di future Bolle, crolli e crisi) tenuta dal Prof. Didier Sornette. Il curriculum del Prof. Sornette è veramente impressionante, non lo elenco ma se andate sul sito www.riskcenter.ethz.ch potete trovare una parte di tutto quello che fa che spazia dalla fisica dei terremoti al risk management finanziario. DEFINIZIONE DI BOLLA FINANZIARIA Iniziamo dal concetto di bolla finanziaria: quando i prezzi di un bene crescono ad un tasso non lineare ma più che esponenziale, non giustificata dal valore del bene, allora siamo di fronte ad una bolla speculativa. Ovviamente una crescita più che esponenziale non può durare all’infinito, e quindi ne segue una fase di ridimensionamento molto rapido del prezzo verso la normalità, con il rischio di andare anche

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Hedge Fund Tail Risk

Il 2,3 e 4 luglio 2014 si è svolta a Venezia la World Financial Conference con oltre 500 partecipanti, per lo più accademici da tutto il mondo. Secondo gli organizzatori, gli italiani che hanno discusso un paper erano circa una dozzina, troppo pochi per essere una conferenza svolta in Italia, ancora meno se si pensa che due di questi eravamo noi di Diaman. Sicuramente i professori Italiani partecipano ad altre conferenze, ho partecipato a conferenze organizzate da Italiani in Italia con predominanza di accademici Italiani, però ritengo un peccato che ad una conferenza così importante ci sia una scarsa rappresentatività del nostro bel paese. Perdonatemi lo sfogo, ma investendo molto come società in ricerca e sviluppo, mi piacerebbe che l’Italia giocasse un ruolo più importante, visto che comunque idee ne abbiamo e cultura anche. Detto questo, seppur practitioner, uno dei pochi a dire la verità, ho dovuto fare il discussant

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Quali sono i migliori fondi sulla Volatilità

La Volatilità sta diventando una asset class a tutti gli effetti, ed avere strumenti finanziari in portafoglio con tale strategia può migliorare notevolmente l’efficienza di portafoglio. Dopo aver compreso bene cos’è il VIX nel post La volatilità come nuova Asset Class di investimento e compreso come poter sfruttare il premio pagato da chi vuole proteggersi dai mercati finanziari nel post Il Contango non è un ballo argentino… adesso è il momento di analizzare i prodotti attualmente presenti e disponibili all’investimento. Ovviamente non abbiamo la presunzione di conoscere tutti i fondi o gli Hedge Fund sulla volatilità, quindi se qualche lettore ne conosce qualcuno non menzionato in questo post, è pregato vivamente di farcelo sapere, così possiamo incrementare il peer group a beneficio di tutti. Inoltre chiedo subito, poiché magari non tutti arrivano alla fine, di divulgare questo post e condividerlo nei social network qualora lo ritenete interessante, per far si che anche altri possano

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Il Contango non è un ballo argentino…

Come promesso svelo l’ETF che ha fatto il 730% in due anni e mezzo, lo vedete nell’immagine di copertina del blog; è passato da 10 a ottobre 2011 a 83 nel 2014, non male vero? Guardando la serie storica passata verrebbe voglia di comprarlo a mani basse, sale sempre con un poco di volatilità sopportabile sembrerebbe. Ma l’apparenza nasconde delle insidie in realtà molto più pericolose di quello che si possa pensare: intanto la volatilità di questo ETF, che si chiama Proshare Short VIX Short term per chi volesse verificare o usare, è del 58% e il drawdown in questo periodo favorevole è stato del 30% circa, quindi non proprio banale. Comunque andiamo con ordine, sapete perchè quest’indice ha realizzato una performance così impressionante? Si chiama Contango, ovvero quella situazione (nel caso del VIX abbastanza strutturale) in cui il prezzo del future è superiore al prezzo dello Spot, ovvero del

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Le Probabilità Condizionate usando le FTI

Nel post della scorsa settimana Le Finestre Temporali di Investimento (parte 2) abbiamo visto insieme cosa sono le FTI,  Finestre Temporali di Investimento, ovvero uno strumento per analizzare il comportamento dei mercati finanziari ad orizzonti temporali prefissati, come nello studio effettuato tre anni. Lo studio empirico evidenzia senza alcun dubbio che esiste una forte correlazione inversa tra rendimenti passati e futuri, che aumenta quando nel recente passato si abbia osservato un drawdown, ovvero una perdita dai massimi, di un certo rilievo, quindi abbiamo osservato che maggiore è stata la perdita, maggiori sono le probabilità di ottenere rendimenti positivi in futuro. Mentre i modelli che ci insegnano in finanza sostengono che i mercati sono casuali e possono essere descritti da una media ed una varianza che è valida sempre, l’esperienza empirica ci insegna che non è possibile descrivere una serie storica, soprattutto molto lunga, con una semplice distribuzione dei rendimenti (o gaussiana) che

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