La domanda che spesso mi viene fatta è proprio il titolo del post di oggi: cosa faranno i mercati da qui a fine anno?
Io usualmente rispondo che ho creato dei modelli matematici proprio per non dover rispondere a queste domande, perché rispondere a queste domande è sempre perdente: se prevedi che salgono ed effettivamente salgono hai fatto semplicemente il tuo lavoro e lo avevano previsto praticamente tutti, se scendono e tu avevi previsto che sarebbero saliti, fai la figura del pirla; se prevedi che vadano male ed effettivamente vanno male sei un gufo del malaugurio (mi è successo nel 2008 quando avevo previsto la crisi dei mercati azionari) ed è quasi quasi colpa tua, se prevedi che andranno male ed invece vanno bene allora sei doppiamente pirla.
Come ho spiegato nel post Perchè i mercati sono controintuitivi, uno dei più letti del mio blog, in qualità di esseri umani e non divini, siamo soggetti a prendere decisioni per lo più in condizioni di incertezza; scegliamo la scuola dove studiare senza essere certi che sia la scelta giusta, scegliamo di sposarci senza sapere se sarà effettivamente l’amore della nostra vita (anche se ne siamo fermamente convinti ovviamente); decidiamo un lavoro piuttosto che un’altro sulla base di sensazioni, e decidiamo i nostri investimenti che determineranno il nostro benessere futuro sulla base di supposizioni: supponiamo che i mercati azionari saliranno.
Nulla di male, intendiamoci, ma l’importante è cercare di investire sulla base di considerazioni più coerenti e ragionate possibile, non presi dall’emozione o dalle sensazioni, o ancor peggio delle supposizioni, altrimenti stiamo giocando alla roulette e non investendo in borsa.
Le scelte che facciamo oggi, determinano il nostro futuro, questo è ovvio, ma più importante della scelta di oggi, è la strategia che possiamo mettere in piedi in caso la scelta che noi facciamo si rilevi sbagliata, ed è questa a mio avviso la differenza tra un investitore accorto ed un investitore sprovveduto.
Mi spiego meglio: quando decidiamo di investire sui mercati azionari operiamo una scelta di TIMING, perché decidiamo di investire oggi, non domani o tra un mese; oggi, investiamo oggi senza ovviamente poter sapere come andrà tra un’anno.
I Mercati azionari, in un anno di tempo possono ottenere rendimenti molto positivi o anche molto negativi, come dimostra il grafico qui sotto del MSCI World in valuta locale.
Questo grafico esemplifica i risultati migliori e peggiori per archi temporali diversi, ovviamente più tempo investiamo sui mercati azionari, più la differenza tra miglior rendimento e peggiore si apre, quindi significa che se ho fatto un errore e me ne accorgo dopo tre mesi, posso limitare i danni (salvo i casi estremi, la perdita nel 90% dei casi non supera il 10% in questo arco temporale), mentre se aspetto un’anno, la perdita potrà essere anche superiore al 20%.
Quindi ben venga decidere di investire sui mercati azionari, ma meglio ancora avere delle strategie che permettano di limitare i danni in caso la direzione dei mercati non sia quella sperata.
Come ho detto giovedì al Quant mini, la conferenza dedicata ai promotori finanziari sulle metodologie quantitative, decidere di investire oggi è una scelta di TIMING inconsapevole, utilizzare metodologie di TIMING successivamente, permette di ottenere risultati consapevoli, ma magari approfondiamo l’argomento nelle settimane sucessive, soprattutto se mi dimostrate scrivendovi che l’argomento vi interessa.
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