Perchè i mercati finanziari sono contro-intuitivi?

Alcuni giorni fa ad una conferenza ho sentito la seguente frase: “bevi il cibo e mangia l’acqua”; ad una prima analisi pensavo che il relatore avesse avuto un malore, ma in realtà tale frase ha un senso profondo, significa che bisogna masticare molto bene il cibo fino a renderlo liquido e l’acqua invece bisogna tenerla in bocca a lungo prima di ingerirla.

Tale frase è contro-intuitiva, ovvero fa capire che il modo giusto di comportarsi è il contrario di quanto la comune credenza ci insegna sin da quando siamo piccoli.

Perchè i mercati finanziari sono contro-intuitivi? Semplice, avete mai conosciuto una sola persona che investe in borsa per perdere soldi? Io mai, però ho conosciuto molte persone che hanno perso soldi in borsa. Questo significa che seppure la gente pensa di agire correttamente, nella realtà commette qualche errore che lo porta a sbagliare; se i mercati fossero intuibili ed intuitivi, tutti guadagnerebbero dall’investimento in essi, ma essendo contro-intuitivi le persone cadono nel loro tranello e quindi si comportano nel modo sbagliato.

E’ successo nel 2009 quando i mercati erano ai minimi, parlando di indici, ma succede spesso anche nei confronti dei singoli titoli o nei sottoperiodi.

E’ questo uno dei principali motivi per cui non credo ai luoghi comuni come per esempio “sell in may and go away” ovvero vendi in maggio a vai in vacanza, motto che spesso ha funzionato, ma che se per caso provate ad applicarlo puntualmente si verifica il contrario, e non potete dare poi la colpa alla famosa “legge di Murphy” che puntualmente colpisce quando si fanno operazioni del genere.

Murphy si è semplicemente reso conto che le persone prima di agire hanno bisogno di molte conferme, e quindi tendono a muoversi quando statisticamente diventa molto improbabile che i fenomeni continuino a manifestarsi.

Mi spiego meglio, se voi osservate che negli ultimi 10 anni vendere a maggio e ricomprare ad ottobre sarebbe stato profittevole e decidete di vendere a maggio, vi state in realtà esponendo alla possibilità di perdere, perché non c’è alcun fondamento o quasi su questa regola di mercato, e quindi se decidete di vendere a maggio e poi a ottobre siete costretti a comprare più alto, non potete dare la colpa a Murphy, ma alla vostra impreparazione statistica nel comprendere i fenomeni di mercato.

Dicendo così ovviamente mi espongo alla probabilità opposta, ovvero che quest’anno vendere a maggio e ricomprare ottobre sarà la migliore operazione del secolo, ma pazienza, rischio volentieri la reputazione affinchè cresca la cultura statistica e non senta più discorsi del tipo che conviene vendere il secondo lunedì del mese e ricomprare il terzo mercoledì. (ovviamente è un esempio).

La finanza è una delle uniche attività dove si può riavvolgere il nastro quante volte si vuole e si può simulare che cosa sarebbe successo se… (nello sport per esempio non è possibile).

Questa pratica porta a trovare sempre delle soluzioni passate che sarebbero potute andare bene, ma che ovviamente non era possibile vedere prima, e quindi ex post sono tutti dei fenomeni, ma noi le decisioni le dobbiamo prendere ex ante in condizioni di incertezza ed è questo il principale motivo per cui modelli sulla media e varianza con analisi ex post non servono praticamente a nulla.

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