Come ho anticipato nel post Ulcer Index – questo sconosciuto Peter Martin è stato l’ideatore dell’indice dell’ulcera nel 1987, indice mai portato alla ribalta del mondo accademico ma ben spiegato nel libro “the investor guide to Fidelity Funds”.
Non è stato solo l’ulcer Index il contributo statistico lasciato da Peter, ma anche l’UPI (Ulcer Performance Index) meglio conosciuto come Martin Ratio…
Mentre l’indice di Sharpe è SR = (Total Return – Risk Free Rate) / Standard Deviation
il Martin Ratio è MR = (Total Return – Risk Free Rate) / Ulcer Index
Come l’Ulcer Index anche il Martin Ratio è una via di mezzo tra gli indicatori basati sulla casualità dei rendimenti e gli indicatori deterministici, poichè come si vede dall’immagine di questo post, una serie storica con medesima media e varianza può avere traiettorie completamente diverse e quindi anche percezione da parte degli investitori completamente diverse; queste differenze non vengono minimamente descritte dai tradizionali indicatori media/varianza come lo Sharpe Ratio, ma vengono evidenziate sia dall’Ulcer Index che di conseguenza dal Martin Ratio.
Un buon gestore o un buon risk manager dovrebbe quindi prendere in considerazione assolutamente anche questi due indicatori statistici per l’analisi e la comparazione di strumenti finanziari, in quanto, come descritto nei post Sharpe Ratio: i 4 difetti principali – parte 1 e Sharpe Ratio: i 4 difetti principali – parte 2 ne lo Sharpe Ratio ne le stelle di Morningstar sono sufficienti per selezionare fondi all’interno di un Peer Group (parola di William Sharpe).