Prendo a prestito il titolo dell’articolo uscito su INVESTORS’ scritto dall’amico Ruggero Bertelli.
Nella vita di tutti i giorni, siamo chiamati a prendere decisioni in condizioni di incertezza, “è la scuola giusta per il figlio?”, “è la moglie giusta per me?”, sto scegliendo il lavoro migliore?”, ecc…
Sempre nella vita non è possibile ex post verificare come sarebbe andata la nostra vita se avessimo compiuto una scelta diversa, non è possibile se abbiamo scelto un lavoro da dipendente, sapere come sarebbe andata se avessimo fatto gli imprenditori; abbiamo fatto quella scelta e ne subiamo le conseguenze, positive o negative che siano.
Gli investimenti finanziari invece, sono un settore, forse unico al mondo, dove è possibile simulare migliaia di volte il passato, per vedere quale soluzione ottimale si sarebbe potuta ottenere, scegliendo un titolo od un fondo diverso da quello che avevamo scelto in passato potendo osservare gli impatti che quella scelta avrebbe prodotto.
C’è una correlazione inversa, come scrive nel libro “the paradox of choice” Barry Schwartz, tra le opzioni di scelta e la felicità, perché più opzioni avevo a disposizione, più è probabile che ex-post un’altra soluzione sarebbe andata meglio di quella presa ex-ante.
Se devo scegliere tra due fondi dove mettere i soldi, ex-ante ho il 50% di probabilità che il mio fondo vada meglio dell’altro, ma se devo scegliere tra 10 fondi ho il 90% di probabilità che almeno un fondo sia andato meglio del mio ex-post, se ho cento fondi, ho il 99% di probabilità che almeno un altro fondo sia andato meglio del mio, quindi se il mio obbiettivo è massimizzare il rendimento sarò quasi sicuramente infelice alla fine del mio periodo di investimento, perché ci sarà qualcuno che ha fatto meglio di me e quindi se avessi operato una scelta diversa in passato avrei ottenuto di più.
E’ il problema della ricerca della massimizzazione invece che della soddisfazione, gli investitori e spesso i promotori ed i gestori puntano alla massimizzazione e quindi si trovano poi a giustificare perché non sono riusciti ad ottenere il rendimento migliore, perché la Cina non si poteva prevedere, perché la Fed avrebbe dovuto rialzare i tassi invece non lo ha fatto, ecc… ecc…
Puntare invece ad un rendimento soddisfacente, rappresenta probabilmente la scelta migliore, sia per l’investitore che il promotore o il gestore che gli propone tali risultati.
Seppur non ci sia la certezza di raggiungere tali risultati ovviamente, però è l’approccio che determina la felicità del risultato anche se non è il migliore o tra i migliori in circolazione, perché tutti gli attori delle scelte hanno operato per definire quale è un risultato soddisfacente per l’investitore finale.
Benjamin Graham, il maestro di Warren Buffet che nel 1947 scrisse il libro “the intelligent investor” definisce così un’operazione di investimento: “Un’operazione di investimento è quella che, dopo un’analisi approfondita, promette la sicurezza del capitale e un rendimento soddisfacente. Le operazioni che non soddisfano tali requisiti sono solo speculazione.”
La diversificazione è chiaramente orientata alla ricerca della soddisfazione e non al massimo, ma se noi decidiamo di investire nel mercato azionario cinese, europeo, americano, sugli emerging market e in brasile, in realtà non diversifichiamo il rischio sistemico.
Altro esempio è il fatto di seguire un modello trend following per fare degli investimenti: è una scelta nella direzione della soddisfazione e non della massimizzazione.
Un modello trend following andrà molto bene in fase di trend dei mercati, sia positivi che negativi, soffrirà invece nelle fasi laterali dove i cosidetti falsi segnali saranno il costo della protezione per evitare forti drawdown.
L’investitore “maximizer” si stancherà presto di investire in modelli trend follower quando non daranno i rendimenti che lui si aspetta, mentre un “intelligent investor” attenderà con pazienza che il modello gli dia il rendimento soddisfacente che lui si aspetta, sapendo che tale modello lo protegge dalle grosse perdite.
Tu cosa vuoi essere? Vuoi essere un “maximizer” o un “satisficer”? vuoi investire o speculare?
Concludo con una frase di Bertelli:
“La felicità è una Scelta. Anche negli investimenti finanziari. E se per essere felice devo allungare un poco il mio orizzonte temporale, non lo vivo come un problema. Anzi mi sembra decisamente un buon auspicio“.
Ruggero Bertelli
Vi auguro buoni investimenti soddisfacenti anche a voi.