I mercati azionari saliranno o scenderanno?

La domanda che spesso mi viene fatta è proprio il titolo del post di oggi: cosa faranno i mercati da qui a fine anno? Io usualmente rispondo che ho creato dei modelli matematici proprio per non dover rispondere a queste domande, perché rispondere a queste domande è sempre perdente: se prevedi che salgono ed effettivamente salgono hai fatto semplicemente il tuo lavoro e lo avevano previsto praticamente tutti, se scendono e tu avevi previsto che sarebbero saliti, fai la figura del pirla; se prevedi che vadano male ed effettivamente vanno male sei un gufo del malaugurio (mi è successo nel 2008 quando avevo previsto la crisi dei mercati azionari) ed è quasi quasi colpa tua, se prevedi che andranno male ed invece vanno bene allora sei doppiamente pirla. Come ho spiegato nel post Perchè i mercati sono controintuitivi, uno dei più letti del mio blog, in qualità di esseri umani e

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I computer dominano i mercati finanziari

Oltre il 70% delle transazioni sulle borse sono eseguite da sistemi di trading algoritmico automatico. E’ difficile da credere, ma i dati diramati da Wall Street e le analisi che durante gli anni sono state esposte al convegno QUANT lo evidenziano con molta forza. Nel lontano 2009 mi ricordo che alla nostra conferenza annuale aveva partecipato ITC, uno dei principali broker algoritmici al mondo. (continua) Yossi Brandes, managing director della società spiegava che i grossi istituzionali e i grossi fondi di investimento li utilizzano per spalmare gli ordini di acquisto e vendita durante la giornata e ottimizzare così l’entrata e l’uscita dai mercati. Questo significa che i grossi ordini sono tutti gestiti dal computer, che spalma gli ordini durante la giornata per ottimizzare il prezzo di acquisto o di vendita e per non impattare più del dovuto sul mercato. Ma ci sono ovviamente molte altre strategie quantitative automatiche che entrano

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Scusate se insisto

Articolo del 2015 sempre attuale Innanzitutto buon anno a tutti, mi fa piacere tornare a scrivere, anche se in tutta onestà comincio a scarseggiare di idee innovative da portare alla vostra attenzione. Conseguentemente per il nuovo anno ho pensato di ripartire con un argomento già trattato ma che mi sta particolarmente a cuore, ovvero i rischi enormi che il mercato obbligazionario incorpora oggi. Visto che sono particolarmente scettico sulle possibilità di ottenere rendimenti significativi anche nel 2015, e visto che i rischi di downside sono molto superiori delle possibilità di upside, ovvero oggi è più probabile che vedremo molti segni meno prima della performance a fine anno sui fondi obbligazionari piuttosto che rendimenti positivi, mi sembrava giusto allertare i miei lettori del rischio e suggerire qualche alternativa. Siccome chi mi conosce sa bene che non mi piace parlare a vanvera, ho raccolto alcuni dati molto significativi sulle obbligazioni corporate dei

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Controllo di rischio dinamico

Ormai le automobili sono piene di congegni elettronici che puntano ad aumentare la sicurezza nella guida, dal controllo di frenata (ABS), introdotto ormai più di venti anni fa, oggi ci sono una serie di sistemi per la frenata automatica, per la stabilità in curva, per evitare il ribaltamento ecc… Tutti sistemi creati per aiutare il conducente a preservare la propria incolumità e anche la propria vettura. Ma perché negli investimenti invece nessuno utilizza strumenti di controllo del rischio dinamici (ovvero che variano nel tempo in base alle condizioni dei mercati) che possano preservare il patrimonio degli investitori stessi e anche la loro salute (come conseguenza naturale dei mal di pancia generato dagli errori e dalle perdite di valore del portafoglio)? I mercati finanziari portano spesso emotivamente gli investitori a fare scelte che poi si rivelano sbagliate, da tempo noi sosteniamo che sia necessario dotarsi di strumenti quantitativi per ridurre la

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Perché i mercati non possono essere considerati casuali

Una delle argomentazioni di maggior diffusione per giustificare che i mercati finanziari possono essere considerati casuali è l’esempio delle scimmie: se si ipotizza che infinite scimmie ognuna di esse davanti ad una macchina da scrivere che premono i tasti a caso in un tempo infinito, sicuramente si può affermare statisticamente che una di essa scriverà prima o poi esattamente la divina commedia; mutuato sui mercati finanziari, l’andamento storico dello S&P500 può essere riprodotto esattamente da una delle infinite serie storiche casuali generate da un motore montecarlo con estrazione di rendimenti casuali. A questa osservazione io rispondo che il fatto che una scimmia riesca a scrivere esattamente la divina commedia, non significa che la divina commedia sia un aggregato di lettere casuali che creano un capolavoro, è il frutto di ingegno ed intelletto straordinari, esattamente come l’andamento dell’indice S&P500 è irripetibile e generato da una sequenza di eventi che ne hanno

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Inseguire un mito

Avere un obbiettivo nella vita è importante. Sapere qual’è la strada che si vuole percorrere è altrettanto importante di come percorrere quella strada. Il mio mito è James Harry Simons. Alzi la mano chi conosce Jim? Simons è considerato il miglior Hedge Fund Manager Americano, con un patrimonio personale di 14$Bn ha creato la società di maggior successo, quanto meno in termini di track record del fondo Medallion. Laureato al MIT (Massachusset Institute of Technology) ha poi conseguito un dottorato di ricerca alla Berkeley University in California. Docente al dipartimento di matematica dello Stony Brook University, nel 1976 ha vinto il premio Oswald Veblen per la geometria dell’American Mathematical Society, per aver ridefinito le forme di minimizzazione delle superfici multidimensionali, strumenti molto usati nei sistemi CAD per il disegno tridimensionale. Nel 1964 è stato assunto dalla NSA (National Security Agency) per de-criptare i codici dei messaggi segreti, fu licenziato dopo

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Ti senti pronto ad affrontare il futuro?

I mercati finanziari sono cambiati notevolmente. A partire dal 2008 molte cose sono cambiate radicalmente, le banche sono diventate fallibili dopo un centinaio di anni in cui c’era stata l’ultima vera crisi bancaria negli stati uniti (nel 1906). Nel 2011 i governi sono stati presi di mira e per la prima volta una nazione Europea, la Grecia, è stata oggetto di Bail-In da parte delle UE e altre nazioni hanno rischiato il collasso e il Default, compresa l’Italia. I tassi zero o addirittura negativi hanno cancellato il concetto di Risk Free Rate, tanto caro a Sharpe e agli economisti della sue epoca. L’intervento massiccio delle Banche Centrali ha cambiato la struttura dei mercati finanziari, creando obbligazioni di serie A e di serie B, creando flussi di liquidità senza precedenti che hanno gonfiato i prezzi non solo del Bund (che è arrivato a livelli senza senso), ma anche di titoli come

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Prevenire le bolle finanziarie

Nel recente passato ho assistito a una conferenza finanziaria Global Derivates e una presentazione mi ha colpito più di altre. Il suo titolo era: Diagnostic and Forecasting of Future Bubbles, Crashes, and Crises (Diagnostica e previsione di future Bolle, crolli e crisi) tenuta dal Prof. Didier Sornette. Il curriculum del Prof. Sornette è veramente impressionante, non lo elenco ma se andate sul sito www.riskcenter.ethz.ch potete trovare una parte di tutto quello che fa che spazia dalla fisica dei terremoti al risk management finanziario. DEFINIZIONE DI BOLLA FINANZIARIA Iniziamo dal concetto di bolla finanziaria: quando i prezzi di un bene crescono ad un tasso non lineare ma più che esponenziale, non giustificata dal valore del bene, allora siamo di fronte ad una bolla speculativa. Ovviamente una crescita più che esponenziale non può durare all’infinito, e quindi ne segue una fase di ridimensionamento molto rapido del prezzo verso la normalità, con il rischio di andare anche

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Perchè i mercati finanziari sono contro-intuitivi?

Alcuni giorni fa ad una conferenza ho sentito la seguente frase: “bevi il cibo e mangia l’acqua”; ad una prima analisi pensavo che il relatore avesse avuto un malore, ma in realtà tale frase ha un senso profondo, significa che bisogna masticare molto bene il cibo fino a renderlo liquido e l’acqua invece bisogna tenerla in bocca a lungo prima di ingerirla. Tale frase è contro-intuitiva, ovvero fa capire che il modo giusto di comportarsi è il contrario di quanto la comune credenza ci insegna sin da quando siamo piccoli. Perchè i mercati finanziari sono contro-intuitivi? Semplice, avete mai conosciuto una sola persona che investe in borsa per perdere soldi? Io mai, però ho conosciuto molte persone che hanno perso soldi in borsa. Questo significa che seppure la gente pensa di agire correttamente, nella realtà commette qualche errore che lo porta a sbagliare; se i mercati fossero intuibili ed intuitivi,

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Pregi (pochi) e difetti del VaR

Quasi tutti conoscono cos’è il VaR, ovvero il Value at Risk, meno sanno che è un indicatore che era stato richiesto e creato dal CEO di J.P. Morgan a seguito della crisi del 1987 e ancora meno sanno che inizialmente si chiamava CaR, ovvero Capital at Risk. Ma veniamo con ordine, dopo il lunedì nero del 19 ottobre 1987 che aveva fatto perdere in un solo giorno ben più del 20% nel mercato azionario statunitense, il ceo di J.P. Morgan Dennis Weatherstone chiese ai suoi quantitativi di creare il famoso “4:15 report”, ovvero un report che contenesse in una unica pagina un valore per ogni singola asset class che facesse comprendere il rischio di perdita a cui era sottoposta la banca con un valore di confidenza e di probabilità. Tale necessità era giustificata dal fatto che molti comparti della banca lavoravano indipendentemente uno dall’altro e le esposizioni ad un singolo

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